Venere Botticelli
Appunto di Arte sulla Venere Botticelli, ricerca chiara con analisi e approfondimenti sul celebre dipinto conservato nella Galleria degli Uffizi a Firenze.
La Venere del Botticelli
La Nascita di Venere, più nota come la Venere di Botticelli, è un olio su tela realizzato tra il 1482 e il 1486 da Sandro Botticelli, pittore rinascimentale fiorentino. É una delle opere più famose del Rinascimento italiano, viene da sempre considerata come la perfetta realizzazione dell’idea di bellezza femminile.
Venere Botticelli: significato e analisi
Nel dipinto è rappresentato l’approdo sull’isola di Cipro di Venere, dea dell’amore. La dea, nata dalla spuma del mare, nella sua bellezza perfetta fluttua armoniosamente all’interno di una conchiglia, pura come una perla. É sospinta dal vento Zefiro, raffigurato abbracciato a una figura femminile che potrebbe essere il vento Aura o la ninfa Clori: la loro unione simboleggia la fisicità dell’atto d’amore. Sulla riva ad accogliere la dea c’è una giovane donna, identificata come l’Ora della primavera, che le porge un manto di colore rosa: il manto, che serve a proteggere Venere, è cosparso di primule, rose e mirti e rimanda alla stagione primaverile.
Venere Botticelli: tecnica pittorica
Il dipinto è un olio su tela, tecnica poco usata nella Firenze rinascimentale che Sandro Botticelli probabilmente apprese in un viaggio fuori dalla Toscana. Nella figura di Venere ci sono elementi che rimandano alla quiete e altri che rimandano al moto: ad esempio la conchiglia è sia un elemento che si muove delicatamente spinta dal vento ma anche un solido appoggio sotto i piedi della Dea. Anche al corpo di Venere, rappresentato in modo statuario, si contrappongono i capelli che si muovono in mille ciocche dorate ondeggianti.
Venere Botticelli: la committenza
Sandro Botticelli è stato un artista strettamente legato all’ambiente mediceo fiorentino. Non tutti però sanno che la famiglia De’ Medici aveva due rami: un ramo nobile di cui faceva parte Lorenzo il Magnifico e un ramo “popolano” di cui faceva parte un altro Lorenzo, detto Lorenzino il popolano. Nel 1550 il Vasari vide il quadro nella Villa di Castello, appartenente al Lorenzo popolano, il committente dell’opera. A dispetto del soprannome, Lorenzino il popolano aveva infatti ricevuto un’ottima cultura classica e amava l’arte e la poesia.
Venere Botticelli: le fonti
Il Botticelli, per realizzare il dipinto, si ispirò al poema “Le stanze per la Giostra”, scritto negli stessi anni da Poliziano, poeta sempre legato ai Medici. Nel poema, composto per celebrare la vittoria in un torneo del giovane Giuliano De’ Medici, fratello di Lorenzo il Magnifico, si decrive infatti la nascita di Venere rappresentata su alcuni bassorilievi.
Venere Botticelli dove si trova
La prima notizia sull’esistenza dell’opera risale al Vasari che la vide nel 1550 nella Villa del Castello, splendida tenuta medicea sulle colline fiorentine. Nel passo del Vasari si legge di un quadro raffigurante “Venere che nasce” ed è proprio questa espressione a dare al dipinto l’attuale nome di “Nascita di Venere”. Il dipinto viene trasferito nel XVII secolo nella Galleria degli Uffizi, museo realizzato da Francesco I de’ Medici nel 1581, nel bellissimo palazzo progettato dallo stesso Vasari. Ancora oggi la Nascita di Venere si trova a Firenze nella Sala del Botticelli agli Uffizi.