Saffo poesie
Saffo poesie, frasi e frammenti della poetessa greca di Lesbo con riassunto della vita e delle opere di Saffo
Saffo biografia e vita
Saffo nacque intorno al 640 a.C. nell’isola greca di Lesbo, situata davanti all’attuale Turchia. Più precisamente Saffo nacque nella città di Ereso ma visse a Mitilene, la città principale dell’isola. Si sposò in giovane età ed ebbe una figlia di nome Cleide. Fu la direttrice del Tiaso, una scuola per le giovani donne aristocratiche. Per motivi politici Saffo visse in esilio in Sicilia per circa 10 anni prima di ritornare a Mitilene dove morì intorno al 580 a.C. La poetessa morì quasi certamente di vecchiaia ma secondo la tradizione invece morì suicida, gettandosi dalla rupe chiamata Leucade, per amore del giovane Feone che non ricambiava la sua passione. Saffo fu la prima vera grande poetessa greca e, già durante la sua vita, la sua fama aveva scavalcato l’isola di Lesbo espandendosi per tutta la Grecia.
Saffo e Tiaso
Come dicevamo Saffo era direttrice e insegnante deI Tiaso, scuola per sole ragazze dedicata alla dea Afrodite e alle Muse, le dee della poesia. Lo scopo della scuola era educare le giovani ragazze alla vita adulta e al matrimonio. L’educazione loro impartita era basata sull’eleganza, il canto, la raffinatezza e, ovviamente, l’amore. In tutta la Grecia antica l’amore omosessuale, detto anche saffico, era accettato e nel Tiaso veniva praticato tra allieve ed allieve e tra allieve ed insegnanti.
Saffo frammenti
Delle poesie di Saffo ci restano parecchi frammenti recuperati dai papiri, frammenti che hanno alimentato la leggenda che descrive la poetessa perennemente innamorata di giovani donne e dedita ad amori che sono definiti appunto “saffici”.
Saffo citazioni
Non mancano citazioni su Saffo anche da parte dei suoi contemporanei. Ad esempio Solone, ormai giunto alla vecchiaia, dopo aver ascoltato una lirica della poetessa, disse che a quel punto desiderava due sole cose: impararla a memoria e morire. Invece Platone, in un suo epigramma, a proposito di Saffo scrive: “Alcuni dicono che le Muse siano nove; che distratti! Guarda qua: c’è anche Saffo di Lesbo, la decima”.
Saffo amore
Saffo scrisse nove libri di poesia in cui vengono descritte e raccontate la vita e gli amori che la poetessa viveva con le alunne e tutti i riti sacri in onore delle muse e di Afrodite. La poesia più famosa di Saffo giunta integra fino a noi si intitola “Inno ad Afrodite”: nella poesia Saffo invoca l’aiuto di Afrodite affinchè la dea la aiuti a riconquistare un amore perduto per un’allieva. Nell’inno la dea, parlando in prima persona, scende dal suo trono e dice a Saffo che l’aiuterà ad essere amata da questa allieva anche se lei non corrisponde il sentimento.
Saffo poesie d’amore
Inno ad Afrodite
O mia Afrodite dal simulacro
colmo di fiori, tu che non hai morte,
figlia di Zeus, tu che intrecci inganni,
o dominatrice, ti supplico,
non forzare l’ anima mia
con affanni né con dolore;
ma qui vieni. Altra volta la mia voce
udendo di lontano la preghiera
ascoltasti, e lasciata la casa del padre
sul carro d’oro venisti.
Leggiadri veloci uccelli
sulla nera terra ti portarono,
dense agitando le ali per l’aria celeste.
E subito giunsero. E tu, o beata,
sorridendo nell’immortale volto
chiedesti del mio nuovo patire,
e che cosa un’altra volta invocavo,
e che più desideravo
nell’inquieta anima mia.
« Chi vuoi che Péito spinga al tuo amore,
o Saffo? Chi ti offende?
Chi ora ti fugge, presto t’inseguirà,
chi non accetta doni, ne offrirà,
chi non ti ama, pure contro voglia,
presto ti amerà. »
Vieni a me anche ora;
liberami dai tormenti,
avvenga ciò che l’anima mia vuole:
aiutami, Afrodite
Saffo poesie sulla bellezza
Ho una bella fanciulla
Ho una bella fanciulla
simile nell’aspetto ai fiori d’oro,
la mia Cleide diletta.
Io non la darei né per tutta la Lidia
né per l’amata…
Saffo poesie sulla luna
Tramontata è la luna
Tramontata è la luna
e le Pleiadi a mezzo della notte
anche giovinezza già dilegua,
e ora nel mio letto resto sola.
Scuote l’anima mia Eros,
come vento sul monte
che irrompe entro le querce;
e scioglie le membra e le agita,
dolce amara indomabile belva.
Ma a me non ape, non miele;
e soffro e desidero.
Saffo poesie sulle donne
La cosa più bella
Dicono alcuni sulla nera terra
esser la cosa più bella uno stuolo
di navi, altri di fanti o cavalieri.
Io, ciò che ami.
È nota a tutti questa verità:
Elena, la più splendida creatura,
lasciò il marito, ottimo fra gli uomini,
senza pensiero
per la figlia né per i genitori
e alla città di Troia andò per mare
tanto l’aveva Cipride sconvolta
di folle amore.
Ed anche a me fa ora ricordare
Anattoria lontana, non più qui:
di lei vorrei dinanzi agli occhi avere
l’amabile figura
e ammirare i bagliori luminosi
del suo volto, piuttosto che dei Lidi
i carri e di soldati tumultuosi
armate schiere.
Saffo poesie sul mare
Se solamente…
Se solamente mi toccassi il cuore…
se solamente mettessi la tua bocca sul mio cuore…
la tua bocca sottile…i tuoi denti…..
se mettessi la tua lingua come una freccia rossa…
lì dove il mio cuore polveroso martella…
Se soffiassi nel mio cuore…
vicino al mare…
suonerebbe con un rumore scuro…
come acque vacillanti…
come l’autunno in foglie come sangue…
con un rumore di fiamme umide che bruciano il cielo…..
suonando come sogni…
o rami….
o piogge…
o sirene di un porto triste…
Se tu soffiassi nel mio cuore…
come un fantasma bianco al bordo della schiuma in mezzo al vento…
come un fantasma scatenato in riva al mare…
qualcuno verrebbe forse…
dalle cime delle isole…
dal fondo rosso del mare…
qualcuno verrebbe…
qualcuno verrebbe…
Saffo poesie sull’amore
Eros ha scosso la mia mente
Eros ha scosso la mia mente
come il vento che giù dal monte
batte sulle querce.
Dolce madre, non posso più tessere la tela
domata nel cuore dall’amore di un giovane:
colpa della soave Afrodite.
Sei giunto, ti bramavo,
hai dato ristoro alla mia anima
bruciante di desiderio.
Saffo poesie amore
Ode della gelosia
A me pare uguale agli dèi
chi a te vicino così dolce
suono ascolta mentre tu parli
e ridi amorosamente. Subito a me
il cuore si agita nel petto
solo che appena ti veda, e la voce
si perde nella lingua inerte.
Un fuoco sottile affiora rapido alla pelle,
e ho buio negli occhi e il rombo
del sangue nelle orecchie.
E tutta in sudore e tremante
come erba patita scoloro:
e morte non pare lontana
a me rapita di mente.