L’anima

L’anima, dal concetto di anima nella filosofia greca fino ai concetti di “parte immortale dell’uomo” e di reincarnazione presenti in diverse religioni.

Cos’è l’anima?

Con la parola anima si intende generalmente la parte non corporea dell’uomo. Il termine “anima” deriva dal greco ánemos “vento”, “soffio” , “respiro”. Nel significato originario viene messa in relazione la vita con la funzione biologica del respirare mentre col passare del tempo l’anima è diventata quel principio che è all’origine della coscienza morale dell’uomo e dei suoi pensieri, affetti e passioni.

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L’anima nella filosofia greca

É nella filosofia greca che si sviluppa l’idea dell’anima come qualcosa di immortale e distinto dal corpo, qualcosa che sopravvive alla morte.

L’anima per Platone 

Il primo filosofo a introdurre l’idea di una concezione dualistica anima – corpo fu Platone nel quinto secolo a.C. Per Platone l’anima era preesistente al corpo e dunque immortale e per questo si contrapponeva all’elemento corporeo e materiale. Secondo il filosofo greco il corpo, essendo un involucro materiale, diventa una prigione per l’anima, per la quale la morte del corpo è una specie di liberazione. 

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L’anima per Aristotele

Fu Aristotele nel quarto secolo a.C. a elaborare una dottrina contrapposta al dualismo platonico tra anima e corpo. Per Aristotele l’anima è il principio che rende vivente un corpo e non può mai essere separata dal corpo stesso: l’anima è il principio di organizzazione e funzionamento del corpo, infatti i vari organi che consentono la vita fanno capo all’anima. Il nesso tra anima e corpo diventa dunque essenziale e imprescindibile. Aristotele distingue tre diverse funzioni dell’anima: l’anima vegetativa, propria dei vegetali, che è causa della nutrizione, della crescita e della riproduzione (quindi è causa di tutta la vita vegetativa), l’anima sensitiva che è propria degli animali ed è sede del movimento e delle sensazioni e infine l’anima intellettiva che è centro del pensiero e della volontà ed è propria dell’uomo.

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L’anima nelle religioni

Per molte religioni l’anima è la parte spirituale ed eterna degli esseri viventi che sopravvive alla morte fisica del corpo, che invece è la parte materiale dell’individuo. In alcune culture si crede che, oltre agli uomini e agli animali, anche le singole componenti dell’Universo come i fiumi, le montagne e le piante posseggano un’anima: per questo vengono definite animiste.

Secondo moltissime religioni orientali, come ad esempio l’induismo e il buddismo, avviene la reincarnazione: alla morte di un individuo la sua anima si trasferisce nel corpo di altro individuo. Il processo tende all’ elevazione dell’anima ed al ritorno al suo primitivo stato di purezza.

L’Ebraismo sostiene che l’anima è preesistente alla nascita dell’uomo e che avendo conosciuto la purezza primitiva precedente alla vita terrena, è in grado di guidare i comportamenti umani verso la giustizia e la rettitudine.

Per l’Islamismo l’anima viene conquistata dal corpo in tenerissima età, alla fine del quarto mese di gestazione.

Il Cristianesimo distingue tra corpo, anima e spirito: il corpo è la parte materiale, l’anima è il principio vitale donato da Dio mentre lo spirito è dimensione in cui l’uomo riesce a entrare in relazione con Dio. L’anima e lo spirito sono spesso fusi in unica entità immortale che sopravvive al corpo, a cui si ricongiungerà solo con la Resurrezione finale.