Il pessimismo di Leopardi riassunto
Il pessimismo di Leopardi riassunto e sintesi con significato delle 3 fasi del pessimismo leopardiano: pessimismo individuale, storico e cosmico con opere.
Riassunto pessimismo leopardiano
Per iniziare il riassunto sul pessimismo leopardiano è importante sottolineare che la filosofia di Leopardi è basata più sull’emotività che sulla razionalità: infatti il suo pessimismo è principalmente la condizione psicologica che vive l’adolescente nel momento in cui scopre i vari aspetti dell’esistenza, compresi quelli più duri e spiacevoli; in quei momenti possono svanire le speranze e le illusioni legate ai sogni dell’infanzia, ed è proprio questa la condizione vissuta da Leopardi, per di più acuita da un’educazione particolarmente severa e dalla sua innata timidezza.
Pessimismo Leopardi fasi
Si possono così distinguere 3 fasi del pessimismo leopardiano: la fase del pessimismo individuale, la successiva fase del pessimismo storico e infine la fase del pessimismo cosmico. Attraverso le varie fasi del pessimismo possiamo notare che il pensiero filosofico di Leopardi è fortemente caratterizzato dal contrasto tra l’aspetto lirico della sua poetica e la razionalità delle sue riflessioni filosofiche.
Come dicevamo, ciò che emerge dalle 3 fasi del pessimismo leopardiano è il forte contrasto tra l’aspetto lirico della poetica di Leopardi, che induce il poeta a credere nelle illusioni della natura, e la parte razionale della sua filosofia, che induce invece Leopardi a considerare del tutto vane e fuorvianti quelle illusioni che la natura fornisce.
Giacomo Leopardi pessimismo individuale, storico e cosmico
Continuando nel riassunto sul pessimismo di Giacomo Leopardi, andiamo ora ad analizzare ciascuna fase del pessimismo leopardiano, partendo dal pessimismo individuale, proseguendo col pessimismo storico e finendo col pessimismo cosmico.
Pessimismo individuale Leopardi
Nonostante Leopardi abbia trascorso l’infanzia condividendo momenti felici con i fratelli, dimostrando sin da bambino una spiccata vivacità, le prime esperienze negative dell’adolescenza lo inducono a pensare che la vita sia stata spietata con lui, ma che gli altri possano essere felici. É questa la fase del pessimismo individuale di Leopardi (detto anche pessimismo personale o soggettivo).
Nel pessimismo individuale la disperazione dell’adolescente Leopardi, che si affaccia la vita, divenne per il poeta una condizione durevole e costante, tanto da non poter essere mai rimpiazzata dal beneficio della rassegnazione e dell’accettazione della realtà.
Giacomo Leopardi pessimismo individuale
Quindi per Leopardi il pessimismo individuale è appunto una condizione personale, ma questo non preclude agli altri la possibilità di essere felici. Leopardi si sente destinato ad una vita di sofferenza e l’unico motivo di consolazione si può trovare nella contemplazione della natura. Tra le principale cause scatenanti del pessimismo individuale leopardiano possiamo trovare il carattere molto sensibile del poeta, i problemi di salute, un ambiente familiare severo e opprimente e non meno importanti sono le complicate frequentazioni del Leopardi col mondo femminile.
Pessimismo individuale Leopardi opere
Il pessimismo individuale si può trovare in diverse opere di Leopardi: ad esempio nella lirica La sera del dì di festa e nella canzone Ultimo canto di Saffo. In questa fase il dolore, presente in tutta la vita del poeta, diventa fonte di riflessione e vero e proprio strumento di conoscenza.
Pessimismo storico Leopardi riassunto
Continuando nel riassunto arriviamo al pessimismo storico di Leopardi. In questa fase Leopardi, seguendo il pensiero di Rousseau, crede che la natura abbia creato gli uomini felici e che è la ragione il principio della loro miseria. La natura dunque rappresenta la bellezza e la poesia, è il regno delle illusioni; invece la ragione rappresenta quella verità che inaridisce la poesia: in altre parole per Leopardi la natura è vita, la ragione è morte. Certo grazie alla ragione è scomparsa l’ignoranza, ma sono contemporaneamente spariti anche i sogni, le illusioni, la poesia. É la fase del pessimismo storico: in questo periodo per Leopardi la storia del genere umano, sempre alla ricerca del vero, è la storia di una progressiva infelicità.
Leopardi pessimismo storico
Quindi nella fase del pessimismo storico secondo Leopardi il progresso della società e il conseguente allontanamento dallo stato di natura verso lo stato di ragione, portano l’intera umanità a dover fare i conti con l’infelicità. L’unico parziale rimedio trovato dal poeta per contrastare questa condizione è un graduale ritorno allo stadio naturale.
Teoria del piacere Leopardi riassunto
A questo punto del riassunto diventa perciò importante parlare della teoria del piacere di Leopardi: secondo la teoria del piacere l’uomo trova piacere solo nell’attesa, nella condizione di totale inconsapevolezza di ciò che potrà accadere nel futuro. L’uomo ricerca il piacere grazie all’immaginazione, facoltà che permette agli uomini di concepire anche le cose che non sono reali. Nella teoria del piacere Leopardi rielabora precedenti teorie filosofiche di Lucrezio ed Epicuro, fino ad arrivare al sensismo degli Illuministi francesi.
Pessimismo storico Leopardi opere
Per parlare delle opere di Leopardi nel periodo del pessimismo storico va detto che negli anni compresi tra il 1818 e il 1823, proprio nel pieno del pessimismo storico, Leopardi affronta il problema dell’infelicità dell’uomo come inevitabile effetto di un processo storico di progressiva decadenza. Questa visione permea ad esempio anche l’impegno patriottico di Leopardi, basato sul rammarico per la decadenza dell’Italia e sulla contrapposizione tra l’antica immaginazione e la moderna infelicità: sono questi elementi di riflessione che vengono sviluppati nelle 10 canzoni di argomento civile e filosofico che aprono la raccolta dei Canti, in particolare nella lirica All’Italia in cui Leopardi affronta il tema delle tristi condizioni dell’Italia, soggetta al dominio straniero, attraverso un viaggio nella storia umana alla ricerca delle illusioni, collocate dal poeta nell’antica Grecia e nell’antica Roma.
Il patriottismo di Leopardi è sempre in relazione al pessimismo storico: la corruzione morale dell’Italia è quindi un aspetto della decadenza moderna e per questo motivo nella visione di Leopardi è importante l’esempio dei grandi uomini del passato. Quindi altre opere di Leopardi in cui possiamo trovare il pessimismo storico sono la canzone Sopra il monumento di Dante, in cui il poeta invita ogni italiano a prendere esempio dai grandi del passato, e la canzone Ad Angelo Mai, in cui Leopardi parla degli intellettuali della storia italiana che hanno sofferto pur di affermare le loro idee, come accaduto a Dante, Petrarca e Alfieri.
Pessimismo cosmico Leopardi riassunto
A questo punto del riassunto andiamo ad introdurre il pessimismo cosmico leopardiano: da una successiva analisi del pensiero di Rousseau, Leopardi arriva a concepire la natura non più come madre benigna e amorevole verso le sue creature, ma come matrigna insensibile. Il rapporto del poeta con la natura inizia quindi a deteriorarsi e si entra così nella fase del pessimismo cosmico in cui l’intera vita perde ogni valore e assume una totale e completa negatività.
Leopardi pessimismo cosmico
Nel pessimismo cosmico secondo Leopardi la natura ha instillato nell’uomo un desiderio di infinito ma non gli ha offerto i mezzi per conseguirlo, generando in tal modo un dolore perpetuo. La natura è quindi completamente indifferente al dolore non solo dell’uomo ma di tutti gli esseri viventi.
Pessimismo cosmico Leopardi opere
Una delle opere che rispecchia il pessimismo cosmico di Leopardi è il Dialogo della Natura e di un Islandese, una delle Operette Morali in cui il poeta parla della natura e della sua indifferenza verso l’uomo, che fa parte di un ciclo infinito di nascita e poi morte, di creazione e distruzione. La Natura, che sopravvive a tutti i cicli umani, non fa altro che osservare il tutto con indifferenza, impassibile ai mali e alle sofferenze. Questo concetto viene ribadito anche nella lirica La ginestra, in cui Leopardi afferma che la Natura non fa differenza tra gli uomini e le formiche.
Per concludere il discorso sulle opere di Leopardi della fase del pessimismo cosmico va detto che a questo proposito sono molto significativi alcuni versi del Canto notturno di un pastore errante dell’Asia:
“O natura, o natura,
perché non rendi poi
quel che prometti allor? perché di tanto
inganni i figli tuoi?”
In questi versi emerge tutta la sfiducia del poeta verso la Natura e di conseguenza verso la condizione umana nel mondo, una condizione fatta di sofferenza e infelicità.