Fiabe animali del bosco
Fiabe animali del bosco, raccolta di fiabe e favole sugli animali del bosco con protagonisti animali come la volpe, il cervo, il cinghiale e il lupo.
Fiabe animali del bosco: favole sulla volpe
Ecco qui 3 fiabe con la volpe come protagonista:
Fiaba la volpe e l’uva
Una volpe affamata vide dei grappoli d´uva che pendevano da un pergolato e tentò di afferrarli, ma non ci riuscì. “Robaccia acerba” disse allora fra sé e sé e se ne andò.
Così, anche tra gli uomini, c’è chi non riuscendo, per incapacità, a raggiungere il suo intento, ne dà la colpa alle circostanze.
Zeus e la volpe
Ammirato dall’intelligenza e dalla versatilità della volpe, Zeus le conferì la sovranità sulle bestie, ma poi volle vedere se, mutando sorte, si era anche corretta delle sue abitudini meschine. Così, mentre essa passava in lettiga, le fece volare davanti agli occhi uno scarabeo. La volpe, incapace di dominarsi dinanzi all’insetto che continuava a svolazzare intorno alla lettiga e incurante del suo decoro, balzò fuori per cercare di acchiapparlo. Allora Zeus, sdegnatosi con lei, la retrocesse alla sua primitiva condizione.
La favola mostra che gli uomini dappoco non mutano affatto la loro natura, anche se si rivestono delle più splendide apparenze.
Fiaba volpe
Nella terza e ultima fiaba la volpe, come sempre astuta e curiosa, ci regala una piccola grande lezione di vita…
Favola della volpe e la maschera
Una volpe entrò nella casa di un attore e, frugando in mezzo a tutti i suoi costumi, trovò anche una maschera da teatro. La sollevò tra le zampe ed esclamò: ” Una testa magnifica, ma cervello niente!”
Ecco una favola per certi uomini belli di corpo, ma poveri di spirito.
Fiabe animali del bosco: fiabe cervo
Il protagonista delle prossime due fiabe è il cervo, animale ingenuo ma in grado di capire i suoi errori, anche se ciò avviene quando ormai è troppo tardi…
Favola il cervo alla fonte
Spinto dalla sete un cervo se ne andò ad una fonte; bevve e poi rimase a contemplare la sua immagine riflessa nell’acqua. Si sentiva molto orgoglioso delle corna, di cui ammirava la grandezza e il ricco disegno, ma delle gambe non era soddisfatto, perché gli parevano scarne e fragili. Mentre stava ancora riflettendo, ecco che un leone si mise ad inseguirlo. Il cervo si diede alla fuga e riuscì per un bel pezzo a tenerlo a distanza, perché la forza dei cervi risiede nelle gambe, come quella dei leoni nel cuore. Finché corse in una pianura spoglia di alberi, il cervo trovò la salvezza nella sua maggiore velocità ma quando si addentrò nella boscaglia accadde che gli si impigliarono le corna nei rami, non poté più correre e fu preso. Allora, mentre stava per morire disse a se stesso: ” Me disgraziato! Quelle gambe che dovevano tradirmi mi offrivano la salvezza e mi tocca invece morire proprio per colpa di quello in cui riponevo tutta la mia fiducia!”.
Così, molte volte, la salvezza dai pericoli ci viene da amici che sembravano sospetti, mentre altri in cui avevamo piena fiducia ci tradiscono.
Favola il cervo e la vite
Un cervo che fuggiva dinanzi ai cacciatori andò a nascondersi sotto una vite. Quando questi furono andati avanti di qualche passo, il cervo, illudendosi di essere ben nascosto, cominciò a brucare le foglie della vite. I cacciatori, sentendo muovere le foglie, sospettarono che ci fosse sotto un animale e colpirono a morte il cervo, il quale spirando esclamò: ” Ben mi sta, perché non dovevo far danno a chi mi aveva salvato”.
La favola dimostra come Dio castighi chi fa del male ai propri benefattori.
Fiabe animali del bosco: favole sul cinghiale
Tocca adesso a due favole in cui il protagonista è il cinghiale!
Il cinghiale, il cavallo e il cacciatore
Un cinghiale e un cavallo andavano a pascolare nello stesso posto. Ma il cinghiale calpestava l´erba e intorbidava l´acqua al cavallo, il quale, per vendicarsi, ricorse all´aiuto di un cacciatore. Questo gli rispose che non poteva fare nulla per lui, se non si rassegnava a lasciarsi mettere il freno e a prenderlo in groppa; e il cavallo acconsentì a tutte le sue richieste. Allora il cacciatore gli salì in groppa, mise fuori combattimento il cinghiale e poi, condotto con sé il cavallo, lo legò alla greppia.
Così molti, mossi da un cieco impulso di collera, per vendicarsi dei propri nemici, si precipitano sotto il giogo altrui.
Favola cinghiale
Nella seconda e ultima favola dedicata al cinghiale, il protagonista ci regala una vera e propria perla di saggezza!
Il cinghiale e la volpe
Un cinghiale s’era messo vicino ad un albero e vi aguzzava sopra le zanne. La volpe gli chiese perché mai aguzzava i denti quando non c’era né pericolo né cacciatori. ” Non lo faccio certo senza perché “, rispose il cinghiale. ” Se mi capitasse addosso qualche guaio, allora non avrei più il tempo per affilarle; ma se saranno pronte, me ne servirò “.
La favola insegna che i preparativi si devono fare prima che si presenti il pericolo.
Fiabe animali del bosco: fiabe sul lupo
Per concludere la raccolta di fiabe sugli animali del bosco non potevano certo mancare anche due fiabe dedicate al lupo, animale pragmatico e sempre pronto a sfruttare le occasioni…
Favola il lupo e l’agnello
Un lupo vide un agnello presso un torrente che beveva e gli venne voglia di mangiarselo con qualche bel pretesto. Standosene là a monte, cominciò quindi ad accusarlo di insudiciargli l’acqua, così che egli non poteva bere. L’agnello gli fece notare che, per bere, esso sfiorava appena l’acqua col muso e che, d’altra parte, stando a valle, non gli era possibile intorbidare l’acqua a monte. Venutogli meno quel pretesto, il lupo allora gli disse: ” Ma se tu sei quello che l’anno scorso ha insultato mio padre “. E l’agnello gli spiegò che in quella data non era ancora nato. ” Bene “, concluse il lupo, ” se tu sei così bravo a trovare delle scuse, io non posso mica rinunciare a mangiarti “.
La favola dimostra che contro chi ha deciso di fare un torto non c’è giusta difesa che valga.
Fiaba lupo
Nell’ultima fiaba dedicata agli animali del bosco troviamo un lupo astuto e un pastore molto ingenuo…
Favola il lupo e il pastore
Un lupo andava dietro a un gregge di pecore, senza far loro nulla di male. Il pastore da principio si guardava da lui come da un nemico e lo sorvegliava pieno di sospetto. Ma poiché quello continuava a seguirli e non faceva nemmeno un tentativo di rapina, finì col considerarlo più un guardiano che un nemico in agguato e, quando ebbe bisogno di recarsi in città, partendo affidò le pecore a lui. Il lupo pensò che era giunto il momento buono e, piombando addosso al gregge, ne sbranò la maggior parte. Quando al suo ritorno, il pastore vide il gregge distrutto, esclamò: ” Ahimè! La colpa è tutta mia: perché ho affidato delle pecore a un lupo? “.
Così anche tra gli uomini è più che naturale che chi affida un deposito a una persona avida non lo riabbia più indietro.