Dostoevskij Le notti bianche trama

Dostoevskij Le notti bianche trama e riassunto del romanzo giovanile scritto da Dostoevskij nel 1848 con spiegazione, significato e commento.

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Le notti bianche sono un racconto scritto da Fedor Dostoevskij nel 1848 e sono considerate il suo capolavoro giovanile. L’opera viene pubblicata per la prima volta sulla rivista Otečestvennye zapiski (Annali patri) nel 1848. Tornato dalla deportazione in Siberia nel 1859, Dostoevskij rimette mano alle opere precedenti all’esilio, tra cui Le notti bianche. Tuttavia la versione finale del racconto, uscita in quello stesso anno, non presenta modifiche sostanziali rispetto alla prima edizione originale.

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Il significato del titolo Le notti bianche deriva dal periodo dell’anno noto col nome di notti bianche o sole di mezzanotte, quando nel nord della Russia, la zona dove si trova la città di San Pietroburgo in cui è ambientata l’opera, nei mesi estivi il sole tramonta dopo le 22 e la notte non è mai buia: sono appunto le tipiche notti bianche estive del Nord Europa.

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Le notti bianche trama breve

Per cominciare a descrivere la trama de Le notti bianche bisogna dire che il racconto è diviso in quattro notti e una conclusione, e che la narrazione si svolge seguendo il dialogo e le riflessioni di un uomo, un sognatore, isolato dalla realtà e da qualsiasi rapporto di amicizia.

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Prima notte

Il protagonista del racconto è un uomo, un sognatore solitario rimasto in città a San Pietroburgo mentre la maggior parte degli abitanti sono in vacanza. L’uomo, avendo pochi contatti umani, è assalito da un profondo senso di solitudine, e anche le passeggiate senza meta per le vie della città che era solito fare gli trasmettono una sensazione di inquietudine e disagio.

Una notte, dopo una passeggiata in campagna, il protagonista incontra sul lungofiume una giovane donna in lacrime. Inizialmente non osa parlarle ma, vedendo un uomo che sta per importunarla, interviene per impedirlo. Tra lui e la ragazza nasce così un dialogo molto intimo: l’uomo confessa subito di essere molto timido e di essere un sognatore, che vive in un proprio mondo privo di illusioni. Egli vorrebbe però prolungare quest’attimo reale e riviverlo, facendo rinascere più volte l’emozione del primo incontro, e per questo propone alla ragazza di incontrarsi di nuovo la sera seguente. Anche la ragazza, di nome Nasten’ka, è molto sola, e sentendo il bisogno di confidarsi con qualcuno accetta ponendo però una condizione: il sognatore non deve innamorarsi di lei e può essere soltanto suo amico.

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Seconda notte

Proseguendo nel riassunto de Le notti bianche di Dostoevskij arriviamo alla seconda notte in cui il sognatore e Nasten’ka si incontrano per la seconda volta. Nasten’ka ha 17 anni e racconta di essere poco abituata ad uscire perchè passa le sue giornate con la vecchia nonna cieca che, per non farla fuggire, la tiene legata a sé con degli spilli con cui unisce le rispettive vesti. Il sognatore si descrive invece come un uomo originale ma del tutto privo di qualsiasi rapporto con gli altri: vive esclusivamente in un mondo illusorio fatto di passeggiate senza meta per San Pietroburgo e fantasie fini a se stesse. Privo di rapporti sociali e senza amici, comprende di aver sprecato i migliori anni della propria vita, ma ammette anche che l’incontro con Nasten’ka gli ha regalato un autentico istante da ricordare.

Nasten’ka, orfana dei genitori, ha da sempre vissuto con la nonna, cieca e dal carattere tirannico, che le ha tolto qualsiasi tipo di autonomia arrivando perfino a unire i loro vestiti con degli spilli pur di tenerla vicina a sè. La ragazza non può però accettare la desolazione della propria vita e di quella del sognatore e promette all’uomo che loro due rimarranno insieme.

Nasten’ka si è però promessa a un giovane inquilino, un ragazzo di bell’aspetto da cui la nonna ha sempre cercato di separarla: il ragazzo ha conosciuto Nasten’ka recandosi un giorno nell’appartamento della nonna per discutere un affare, iniziando poi a inviarle dei romanzi di Walter Scott, facendo nascere nella giovane la passione per la lettura, sfociata poi in un innamoramento nei confronti del ragazzo. Inizialmente i due giovani si incontrano sporadicamente sulle scale, fino a quando il ragazzo decide di invitare Nasten’ka e la nonna a teatro. I due, grazie agli spettacoli teatrali, possono così frequentarsi una volta al mese, ma quando termina la stagione dell’opera, il giovane rivela a Nasten’ka di volersi trasferire a Mosca per provare a guadagnare di più e uscire dalla condizione di povertà. La notte prima della partenza Nasten’ka si presenta dal ragazzo decisa a partire con lui ma il giovane le promette solamente che sarebbe tornato entro un anno e che, se avrà guadagnato abbastanza denaro, potranno sposarsi.

Dopo la storia di Nasten’ka, la narrazione torna al presente e al colloquio tra la ragazza e il sognatore: è ormai passato l’anno e l’uomo amato da Nasten’ka è tornato da tre giorni a Pietroburgo, anche se non ha ancora ricevuto sue notizie. La ragazza ha già con sè una lettera scritta per l’amato e chiede al sognatore di consegnarla a delle persone che possono farla avere all’uomo. I due si danno quindi ancora appuntamento per la notte successiva.

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Terza notte

Il riassunto de Le notti bianche prosegue con l’appuntamento tra la ragazza e il sognatore che viene rimandato di un giorno a causa della pioggia. Quando i due si incontrano Nasten’ka è molto contenta perché sa che il sognatore ha consegnato la lettera e che il suo amato si presenterà quindi all’appuntamento. In realtà il sognatore prova un sentimento misto di felicità e pena perchè, nonostante la promessa, si è innamorato di lei.

L’uomo però non arriva e Nasten’ka si dispera, mentre il sognatore cerca di farla ragionare promettendole di recarsi il giorno seguente a vedere se è giunta una risposta. Nasten’ka si rende conto di quanto il sognatore sia buono con lei ma, pur provando dell’affetto per lui, non può dimenticare la promessa fatta al suo innamorato.

Il sognatore chiede informazioni sulla lettera senza ottenere risposta ma presume che i due amanti abbiano trovato il modo di riunirsi e decide di aspettare la notte seguente per scoprire come sia finita la faccenda.

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Riassunto Le notti bianche

Quarta notte

Nella quarta e ultima notte il sognatore arriva all’appuntamento sicuro di trovare Nasten’ka col suo amato ma invece la ragazza, ancora sola e disperata, dichiara di voler dimenticare chi l’ha illusa. Il sognatore, sentite le parole di Nasten’ka, non riesce più a trattenersi e le confessa il suo amore. Nasten’ka gli risponde che se avrà la pazienza di aspettare che il suo cuore guarisca, lei certamente potrà innamorarsi di lui perchè è un uomo buono che si è preso tanta cura di lei. I due, in uno stato di profonda esaltazione, cominciano addirittura a fare progetti per il futuro.

Ma mentre stanno passeggiando mano nella mano, Nasten’ka si blocca quando vede un uomo che passa accanto a loro: si tratta proprio del suo amore e la ragazza comincia a tremare. Nel momento in cui viene chiamata dall’uomo, Nasten’ka dimentica le sue promesse, lascia la mano del sognatore e corre via. Si gira solo un’ultima volta: torna dal sognatore, lo bacia e poi si allontana per sempre.

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Il mattino

Il giorno dopo il tempo è nuovamente cupo e il sognatore è a letto con la febbre, quando arriva una lettera da parte di Nasten’ka. La ragazza lo ringrazia per il suo amore e gli chiede perdono per averlo ingannato. Gli chiede inoltre di restare suo amico e di voler bene al suo futuro marito. Terminato di leggere la lettera, il sognatore si guarda intorno: tutto nella stanza gli sembra vecchio e triste. Passano quindici anni e il sognatore vive ancora nella stessa casa, sempre imprigionato nella sua routine. Augura però a Nasten’ka tutto il bene, grato alla ragazza per avergli donato un breve istante di gioia e di speranza.

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Dostoevskij Le notti bianche commento

Per fare un commento su Le notti bianche di Dostoevskij va per prima cosa notato che la vera protagonista del racconto è la città di Pietroburgo, sempre descritta tra sogno e realtà. La realtà è quella delle vie e degli antichi palazzi in cui è ambientata la vicenda, il sogno deriva dalle fantasie del sognatore, che proietta sullo spazio esterno della città i propri sentimenti fatti di inquietudini e illusioni. Sogno e realtà si fondono nelle notti bianche estive con la loro tipica luce bianca, metafora della condizione esistenziale del protagonista, per cui la realtà è perennemente mescolata col proprio mondo interiore.

Le notti bianche significato

Un altro significato del racconto Le notti bianche è dato dal sognatore dostoevskiano, che incarna il blocco esistenziale tipico delle opere della cultura romantica dell’Ottocento: non è un caso che gli autori preferiti di Nasten’ka siano proprio Walter Scott e Aleksandr Puskin. Il sognatore è appunto colui che vaga per le vie della città senza una precisa meta e che, immaginandosi una relazione pura, utopistica e irrealizzabile con Nasten’ka, sostituisce la realtà con le proprie illusioni, restando così intrappolato in un mondo che si è costruito su misura ma da cui non può che uscirne sconfitto.

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Le notti bianche Dostoevskij spiegazione

Completando la spiegazione de Le notti bianche di Dostoevskij possiamo dire che Nasten’ka, con la sua triste storia personale, rappresenta in quanto figura femminile e reale, l’unica possibilità di liberazione per il sognatore: la ragazza produce una momentanea rottura nell’ordine dell’esistenza del sognatore, che corrisponde al desiderio di vivere un momento reale memorabile in grado di dare un senso ad un’intera esistenza. Tuttavia Nasten’ka trova nell’amante tornato da Mosca una via d’uscita per cambiare una vita fatta di sofferenze ed è proprio quella realtà, sempre evitata, a condannare definitivamente il sognatore. I desideri del sognatore, per quanto forti, sono quindi destinati al fallimento: in fondo la sua relazione idealizzata con Nasten’ka dura solo quattro notti, in cui i due non fanno altro che raccontarsi le reciproche infelicità. E così alla fine del racconto il sognatore non solo non riesce a vivere il proprio sogno d’amore, ma la sua sconfitta lo fa ulteriormente sprofondare nel proprio mondo illusorio caratterizzato dal più totale immobilismo.

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