Arte romana riassunto

Riassunto sull’arte romana, ricerca con storia e approfondimenti su pittura romana, scultura romana, urbanistica romana e sull’architettura dell’Antica Roma.

Riassunto arte romana

Per iniziare un riassunto sull’arte romana bisogna notare il fatto che a differenza di quanto avvenne per le civiltà greca ed etrusca, per quanto riguarda la civiltà romana abbiamo da subito numerose notizie storiche sulla sua espansione che portò i Romani a controllare il Mediterraneo, mentre le prime notizie sui reperti artistici si hanno solo a partire dall’epoca repubblicana. Probabilmente questo fatto è legato all’iniziale disprezzo dei Romani per l’arte, ritenuta un’attività poco nobile, da riservare solo agli schiavi o comunque ai cittadini più umili. I Romani erano un popolo concreto, abituato a combattere, a costruire opere di pubblica utilità, e in un primo momento della loro storia non vedevano di buon occhio discipline come arte, filosofia e letteratura, ritenute pericolose perdite di tempo che, abituando gli uomini al lusso, avrebbero condotto alla decadenza dei costumi. Queste idee cominciarono a cambiare quando la civiltà romana entrò in contatto con la grande civiltà dell’ Antica Grecia dopo le le conquiste, avvenute tra il III e il II secolo a.C. della Magna Grecia, della Sicilia, dell’Asia Minore e della Grecia stessa. Come bottino di guerra giunsero a Roma un gran numero di statue, quadri e altri oggetti che fecero comprendere ai Romani il valore dell’arte: ad esempio un edificio, oltre a essere solido e funzionale, poteva testimoniare la grandezza e la potenza di Roma anche tramite l’arte e la bellezza.

Architettura dell’Antica Roma

Essendo l’arte più pratica e funzionale, fu l’architettura l’arte più originale dell’Antica Roma. A Roma le mura venivano erette secondo l’uso greco, con la tecnica dell’opus quadratum: la costruzione avveniva con blocchi di pietra a forma di parallelepipedo disposti a filari di uguale altezza e spessore, a volte uniti gli uni agli altri per mezzo di grappe metalliche, con le commettiture che cadono al centro della pietra sottostante per evitare cedimenti. Nel Lazio e nell’Umbria le mura di difesa si costruivano solitamente con la tecniche dell’opus siliceum, con blocchi di pietra irregolari incastrati senza calce. 
La novità più importante introdotta dai Romani è sicuramente il cemento, un misto di calce e sabbia pozzolana, una sabbia vulcanica con particolari caratteristiche adesive. 

A partire dall’ epoca di Augusto, per le costruzioni viene usato anche il laterizio, un mattone di argilla che invece di essere essiccato al sole, viene cotto in una fornace. Il mattone ha ovviamente il vantaggio di essere più economico e soprattutto più leggero. 

L’architettura romana, a differenza di quella greca che predilige le linee rette, è curvilinea: la linea curva non ha né un inizio né una fine, è come se si allargasse dal suo centro fino all’esterno.
Questo tipo di architettura rappresenta perfettamente il modello di espansione dell’impero romano che, per quanto esteso, è sempre retto dal potere centrale di Roma.
Per questo motivo i Romani fanno largo uso di cupole, archi e volte, come dimostrano il Pantheon e il Colosseo, le costruzioni più rappresentative di tutta l’architettura romana.

I Romani erano specializzati nella costruzione di opere pubbliche che servivano a permettere i collegamenti tra le province dell’impero e la capitale: in particolare numerosi erano i porti per garantire rifornimenti, le strade, utili per i collegamenti e per spostare rapidamente l’esercito, e gli acquedotti con fontane e fognature per rifornire d’acqua le città e garantire l’igiene.

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Arte Romana riassunto: l’urbanistica romana

Il riassunto sull’arte romana prosegue parlando dell’urbanistica romana, ovvero il modo di impiantare la struttura di una città tipico del mondo romano. Ancora oggi molte città europee e del Mediterraneo mostrano nel loro nucleo più antico il retaggio dello schema romano. Secondo l’urbanistica romana le strade erano disposte a scacchiera, parallelamente ai due assi principali del cardo, che andava da nord a sud, e del decumano, che andava da est a ovest. Si formavano così 4 punti principali che si trovavano in corrispondenza delle quattro porte principali della città.
Una curiosità è che questa struttura non si trova però a Roma, che nacque in seguito ai vari insediamenti sui suoi colli. Si trova invece nelle città costruite successivamente dai romani o negli accampamenti, detti castrum, che sono poi diventati città.

All’interno delle città romane sorgono teatri, anfiteatri, terme e templi. Al centro della città c’è il Foro, cioè la piazza, spesso con una basilica, l’edificio per le riunioni politiche e giudiziarie.

Nelle città i Romani costruiscono insulae, case popolari abitate dalla gente comune, e domus, le abitazioni destinate alle famiglie benestanti. 

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Arte romana riassunto: la scultura romana

Il riassunto sull’arte romana prosegue parlando della scultura romana. Come detto in precedenza, a partire dal II secolo a.C., i Romani cominciarono ad essere affascinati dall’arte greca, adornando e abbellendo case e giardini con le statue importate dalla Grecia. Poiché gli originali non bastavano a soddisfare le numerose richieste, cominciarono a essere prodotte delle copie.

Nelle sculture erano ritratti non tanto i personaggi mitologici, ma soprattutto personaggi reali come i generali, gli imperatori e i funzionari dello Stato. Per I Romani la scultura era un mezzo di propaganda in grado di esaltare le conquiste militari e diffondere la fama di Roma. Infatti sulle colonne e sugli archi trionfali venivano scolpiti fatti storici, come ad esempio sulla Colonna Traiana e sulla Colonna Aureliana.

I personaggi vengono generalmente ritratti in maniera realistica con espressioni, rughe e difetti del volto. Nel corso dei secoli però il modo di rappresentare l’imperatore cambiò: non più come un essere umano, ma come un dio, senza espressione e di dimensioni gigantesche.

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Arte romana riassunto: la pittura romana

L’ultima parte del riassunto sull’arte romana è dedicato alla pittura romana. Essendo quasi del tutto scomparse le pitture dei palazzi pubblici, le testimonianze della pittura romana giunte fino ai giorni nostri sono prevalentemente quelle dei dipinti parietali realizzati nelle case private.

I pittori romani rappresentavano prevalentemente architetture, panorami naturali e scene mitologiche utilizzando colori vivaci ed immediatezza espressiva con I’uso del chiaroscuro e della prospettiva. Tra i colori più utilizzati spicca il famoso rosso pompeiano, ottenuto dal cinabro, un minerale che contiene mercurio. Molto utilizzati sono anche il nero, l’ocra e il ceruleo, molto luminoso coi suoi toni di azzurro chiaro.

Le pitture parietali sono realizzate con la tecnica dell’affresco che consiste nel dipingere sull’intonaco fresco, successivamente lucidato con polvere di marmo.

Nel mondo romano era diffusa è anche la tecnica dell’encausto, in cui i colori sono mescolati con la cera.

I Romani eccelsero anche nell’arte del mosaico, realizzando mosaici prevalentemente come rivestimenti pavimentali sia nelle abitazioni private che negli edifici pubblici come terme e piscine. 

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