Anni 60 moda
Anni 60 moda del decennio ricco di cambiamenti sociali che coinvolsero anche l’abbigliamento e la moda degli anni 60: dagli abiti a trapezio alla minigonna.
Moda anni 60
Gli anni 60 furono un’epoca di grandi cambiamenti e rivoluzioni e la società si trovò di fronte ad una vera e propria rivolta giovanile che voleva superare le convenzioni e i modelli del passato: i giovani rifiutavano ogni forma di autoritarismo e cominciarono a lottare e a sperare in un sistema politico, economico e sociale alternativo a quello capitalistico borghese.
La musica, la moda e la libertà sessuale divennero il manifesto di una società giovanile che sfidava il mondo circostante: nacquero così i movimenti studenteschi nelle università che gridavano all’uguaglianza e alla pace e divenne molto popolare il fenomeno della Beat Generation, beat significa “battito” ovvero voglia di ritmo, risveglio, voglia di agire e lottare per cambiare il mondo. Il nome della band più famosa della storia, i Beatles anzi i BEATles, deriva proprio da questo!
Anche la moda doveva quindi esprimere il mood del periodo, anche l’abbigliamento indossato doveva rappresentare il sentimento rivoluzionario che avrebbe cambiato per sempre la storia dell’umanità.
Moda anni 60, linea trapezio Yves Saint Laurent
Dalla linea a clessidra del passato, gli abiti passarono velocemente alla linea trapezio, una linea meno costrittiva e più libera che permetteva una maggiore agilità e comodità. Gli abiti a trapezio erano solitamente senza maniche e realizzati in stampe geometriche, in tinta unita o con vivaci sfumature.
L’inventore della linea trapezio fu lo stilista Yves Saint Laurent, un giovane talentuoso che a 21 anni già lavorava per la Dior. Tuttavia riuscì a esprimere pienamente se stesso e il suo stile quando fondò la Yves Saint Laurent Company insieme a Pierre Bergè, suo socio e compagno.

Pret a porter anni 60 moda
L’equazione moda = elitè cominciò ad appartenere sempre più al passato e si arrivò velocemente a un radicale cambiamento che investì non solo la moda ma anche l’arte e la musica: per quanto riguarda la moda era nato il concetto di “prêt-à–porter“, ovvero una moda subito pronta per essere indossata.
Anni 60 moda, la Collezione Mondrian Ysl
La continua ricerca di novità portò alla completa liberazione dagli schemi e ad esaltanti sperimentazioni, come le contaminazioni tra arte e moda.
Nel 1965 Yves Saint laurent, dopo aver ideato l’abito a trapezio, ispirandosi all’arte del pittore olandese Piet Mondrian, creò la collezione Mondrian. La collezione ebbe un ruolo talmente d’impatto che segnò la moda degli anni 60 e ancora oggi quegli abiti, frutto di un geniale azzardo derivante dalla contaminazione tra arte e moda, sono rimasti iconici e trasmettono una sensazione di novità e modernità.

Minigonna moda anni 60
Come detto, nei mitici anni 60 la voglia di rompere con il passato e di creare un futuro diverso era già nell’aria e le ragazze volevano distinguersi dalle loro madri allontanandosi da un modello di vita basato esclusivamente su casa e famiglia. Come spesso accade, le rivoluzioni passano anche attraverso il modo di vestire: la gonna corta significava quindi emancipazione e quei centimetri in meno erano una forma di ribellione verso chi voleva le donne relegate ad un ruolo di inferiorità.

Mary Quant minigonna
A recepire questa voglia di cambiamento ci pensò Mary Quant, l’inventrice della minigonna.
Mary Quant nacque nel 1930 a Blackheath, un sobborgo di Londra, e inizialmente la sua nuova concezione della moda non venne capita: dapprima i londinesi sorrisero della boutique di Mary e del folcloristico gruppo di giovani che la circondava, ma poi il suo estro attirò gente da ogni parte del mondo. Mary Quant riuscì successivamente ad aprire un negozio nell’aristocratica Brompton Road a Knightsbridge, e nel 1963 creò il “Ginger Group” che le permise di esportare i suoi prodotti negli Stati Uniti. Nel 1966 ricevette dalla Regina Elisabetta l’onorificenza di Cavaliere della Corona Britannica che l’anno prima era stato dato ai suoi idoli: i Beatles.
L’invenzione della minigonna le diede grande popolarità: il successo è dovuto anche a Leslie Hornby detta Twiggy ( grissino), la diciassettenne parrucchiera di Mary Quant che per prima indossò la minigonna veicolando quel messaggio di libertà che la fece diventare l’antesignana delle top model-teenager.
Mary Quant divenne l’icona incontrastata dello Swinging London, dall’inglese to swing ovvero “oscillare“ ,“dondolare”, termine che venne appositamente coniato dal Time in un articolo del 15 aprile del 1966 in cui Londra veniva definita “The swinging city”.
